RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - Napoli, abusi sui no global: agenti condannati per sequestro

Napoli, 23 gennaio 2010

Napoli, abusi sui no global: agenti condannati per sequestro
l'inchiesta per gli scontri Nel corso della manifestazione del 17 marzo 2001
Pene di due anni e otto mesi per i due funzionari Ciccimarra e Solimene accusati anche di sequestro di persona

Fu un sequestro di persona e non invece un fermo per accertamenti, ammesso dalla legge. Dopo una camera di consiglio durata oltre sei ore, il Tribunale di Napoli ha condannato dieci poliziotti che il 17 marzo di ormai nove anni fa, al termine delle manifestazioni per il "Global forum" andato in scena nel capoluogo campano, portarono alla caserma "Raniero Virgilio" 85 ragazzi e ve li tennero per ore, insultandoli e minacciandoli secondo l'accusa.
La pena più dura è stata inflitta, due anni e otto mesi, ai funzionari Carlo Solimene e Fabio Ciccimarra, i più alti in grado nei due turni di servizio. Ma i difensori protestano per la sentenza e, parlando di «pericoloso precedente», annunciano battaglia in appello. Nel frattempo sono andate in prescrizione le ipotesi di reato per violenza privata, lesioni, abuso d'ufficio e falso e così per altri undici imputati è scattata l'assoluzione. Tra questi ultimi il caso più clamoroso è quello dell'ispettore Francesco Adesso: quel giorno non era di turno, ci fu un errore di persona.
L'avvio dell'inchiesta provocò una spaccatura piuttosto profonda tra la polizia e la Procura napoletana. Quando gli agenti della Squadra mobile campana si presentarono dai colleghi per notificare loro le ordinanze di custodia cautelare, i poliziotti presenti in questura scesero in piazza e attuarono una clamorosa manifestazione, formando una catena umana e bloccando il traffico. Nelle settimane successive, poi, i vertici dell'ordine pubblico furono tutti promossi: un segno tangibile dell'appoggio che trovarono quindi al Viminale.
La sentenza di ieri, però, getta un'ombra sull'operato degli imputati condannati, ma i penalisti che li difendono sottolineano una circostanza importante, che probabilmente sarà tenuta presente nei due successivi gradi di giudizio: sia il Tribunale del Riesame sia la Cassazione avevano ritenuto insussistente il reato di sequestro di persona e proprio in seguito alle due pronunce tutti erano stati scarcerati. Pertanto, sostengono ora gli avvocati Arturo Frojo e Sergio Rastrelli, «le condanne sono assolutamente sconcertanti e inaspettate». Anche perché gli agenti agirono «in esecuzione di un ordine preciso» dato dai loro superiori.
Il 17 marzo 2001 - pochi mesi prima del drammatico G8 di Genova - gli scontri furono violenti e cominciarono quasi subito. La rete No global presentò un libro bianco sui pestaggi, raccogliendo le testimonianze dei ragazzi della "Raniero Virgilio". Però ad accusare i poliziotti, nel corso del tempo, sono rimasti molti meno manifestanti rispetto all'inizio. Gli altri parlarono genericamente di urla e sangue, ma senza aver assistito a scene di violenze e quindi sono usciti dal processo.
Il reato di sequestro di persona era l'unico non ancora prescritto e alcuni degli imputati sono stati assolti proprio perché hanno beneficiato di questo. La sentenza ha anche previsto la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici, che rimarrà comunque senza applicazione: rientra, insieme alle condanne, nel condono del 2006. Il che significa una cosa molto semplice: i cinque anni di dibattimento non avranno, anche in caso di conferma in appello e in cassazione, nessuna conseguenza dal punto di vista della natura penale. Restano però i risarcimenti del danno subito dalle parti lese, da quantificare successivamente: in sede civile e nei presumibili tempi lunghi dei 
giudizi. Gli imputati invece devono subito mettere mano al portafogli per le spese processuali: da un minimo di 2.000 a un massimo di 8.000 euro.

Luigi Sannino